MEDITERRANEO 2006
Dopo
4 anni di attesa finalmente si avvicinava la grande eclisse del Mediterranneo,
come ogni eclisse i giorni a ridosso dell'evento sembrano volare. Le cose da
preparare sono tante come al solito. Questa è la prima grande eclisse in cui
verranno utilizzate in gran numero le fotocamere digitali, e per pochi eletti le
nuove videocamere ad alta definizione. Insieme a Mark, un regista americano con
osciuto
in Zambia nel 2001, decidiamo di realizzare un piccolo documentario su questa
eclisse. Arrivato a Reggio Calabria dalla Scozia, realizziamo le prime
interviste nell'Osservatorio di Catania. Mentre siamo all'Osservatorio
Astrofisico sull'Etna, veniamo colti da una nevicata e ci tocca smontare
rapidamente l'attrezzatura e scendere a valle. L'avventura ha inizio. In questo
viaggio siamo accompagnati dal Liceo Scientifico Vinci di Reggio Calabria. La
scelta dei siti è limitata, sulla terraferma la linea di centralità cade quasi
esclusivamente su paesi musulmani. Visti i venti di guerra e il terrorismo si
decide, come molti altri appassionati, di affrontare una tranquilla crociera nel
Mediterraneo. Veder partire il treno da Reggio C. con a bordo quasi 200 eclipse
chaser è uno spettacolo. Arrivati al porto di Savona, dopo
qualche
ora di attesa ci imbarchiamo sulla magnifica nave della Costa Crociera. Non si
capisce se per colpa del sovraffollamento del porto di Tripoli o per i recenti
problemi libico-italiani l'itinerario viene capovolto. Osserveremo l'eclisse no
nelle vicinanze dei cieli desertici libici, ma nelle vicinanze di Creta. I due
giorni di riposo e preparativi prima dell'Eclisse, a causa del nuovo itinerario,
saltano per dare spazio alle nuove escursioni. L'atmosfera godereccia e
rilassante della nave unita alle escursioni, strappa via molte risorse mentali
per l'adeguata preparazione all'evento. D'altronde le due escursioni in Grecia e
Creta profumano di vacanza. A bordo sono presenti tanti appassionati di
astronomia. Ho la fortuna di poter stringere la mano a alcuni miei amici di
e-mail, tra i quali anche il direttore di " Le Stelle" Corrado Lamberti, che ci
ha regalato una meravigliosa conferenza sulle Eclissi Totali. La sera prima
dell'Eclisse il ponte della nave viene riempito da strumenti astronomici, per le
prove sulle vibrazioni prodotte dalle navi e del miglior punto di osservazione,
un fantastico tramonto sul mare fornisce un ottimo test. Marco Cosmacini, mi
dice che il tempo massimo utile è 1/30 di sec per evitare il mosso della nave.
Le prime informazioni relative all'andatura e direzione della nave, dicono che
la nave anche se al minimo terrà i motori accesi e punterà
con
la punta in direzione della Libia. Il sole e l'ombra lunare saranno visibili a
sinistra della nave Dopo cena si risale sui ponti. Qui con occhio furtivo ci
sono gruppi di astrofili che ispezionano i punti migliori, gli sguardi che ci
scambiamo sono all'insegna dei Western di Sergio Leone. Grazie a alcuni ragazzi
del liceo organizziamo una levataccia per accaparrarci i posti migliori. Nei
miei precedenti viaggi sulla terraferma ho visto gente dormire affianco ai
telescopi per non farsi detronizzare dal posto migliore per osservare l'ombra
lunare. Essendo su una nave si pensava che
l'osservabilità da un punto molto alto sul mare avrebbe facilitato
l'avvistamento dell'avvicinamento dell'ombra lunare, in considerazione
dell'orizzonte libero per decine di chilometri. Ma purtroppo non è stato così,
per l'uniformità di colore del mare che non ha fornito il giusto contrasto per
l'osservabilità del calo di luce. Alle 5 del mattino (3:00 in Italia) siamo già
sul ponte, per fortuna non c'è nessuno, dopo mezzora arrivano i primi liceali,
montiamo gli strumenti e diamo un'occhiata a Venere e Giove. Dopo poco ci tocca
smontare tutto perchè vengono i marinai a pulire e a disinfettare i ponti con un
liquido maleodorante.
Poi
comincia a albeggiare e il ponte comincia a riempirsi di appassionati. I ragazzi
sono eccitati, la tensione per l'avvicinarsi dell'evento aumenta. Facciamo
alcune interviste con l'aiuto dell'amico e operatore Melasi Antonio, aiutati
dall'argentea e calda luce dell'alba, poi scendiamo a far colazione. Io come al
solito, ho dormito pochissimo e mi sento stralunato, così come Mark. Siamo
immersi in banchi di nebbia e la nave comincia a spostarsi velocemente a Nord.
Il vento per la forte velocità non consente di montare gli strumenti. Io vado
fuori di testa, in queste condizioni non si potrà far nulla, solo osservare a
occhio nudo. Per fortuna un'ora prima della totalità la nave rallenta e si gira.
Posso montare i telescopi. Osserviamo il primo contatto l'entusiasmo generale si
percepisce, ormai ogni angolo dei ponti è pieno di gente. Poi arrivano le
nuvole, ma io tranquillizzo i miei amici, l'abbassamento della temperatura
causato dall'avanzare
dell'ombra lunare le farà sparire. E per fortuna è così. La totalità si
avvicina, la luce cambia sembra siamo avvolti da un etereo fumo. Venere si rende
visibile mancano dieci minuti al Diamond Ring. Memore dell'esperienza dello
Zambia, mi aspettavo un anello di diamante di 2-3 minuti. Ma non è così 40-50
secondi e si è in totalità. In Zambia essendo vicino all'equatore mi trovavo su
una superficie terrestre che gira più velocemente rispetto alle
latitudine
temperate, così l'ombra lunare e gli effetti a essa associati sembrano andare
più lentamente. Il boato della gente ci introduce alla Totalità. Siamo in un
periodo di minimo dell'attività solare a differenza delle mie precedenti
eclissi. Alzo gli occhi la corona è chiaramente allungata, ma per quanto mi
sforzi, non riesco a percepirne i colori. Neanche al binocolo o al tele appaiono
i rossi e gli arancioni osservati nelle precedenti eclissi.I lunghi filamenti
coronali sembrano infatti avvolti da una bianca luce perlacea. La spiegazione
più semplice potrebbe essere legata alla bassa attività del Sole che, in questi
periodi, presenta poche eruzioni, brillamenti e protuberanze fenomeni dai colori
rosso accesi, le cui particelle cariche potrebbero essere convogliate
all'interno delle linee di forza del campo magnetico della corona arricchendola
così di sfumature giallo-arancio. L'attività al minimo potrebbe essere anche la
causa del buio di questa eclisse. Rispetto a quelle del 2001 e del 2002, la
luminosità della totalità era molto più accentuata. Non riuscivo infatti a
vedere le ghiere della fotocamera e della
videocamera, cosa più agevole durante le altre eclissi. L'eclisse è davvero
lunga, quasi quattro minuti, e ciò rende possibile diverse osservazioni. Alcuni
riescono a vedere Marte e anche le stelle più brillanti. Un aumento della
luminosità della corona mi fa capire che siamo quasi alla fine, pochi istanti e
un raggio perfettamente tondo che si espande circolarmente fa dissipare le
tenebre, la totalità è finita. L'eccitazione e la gioia pervade tutti gli
spettatori, è stata magnifica! Pochi minuti che sono sembrati "interminabili"
secondi, l'emozione è stata forte soprattutto per i nuovi fan della corona
solare. La fatica è tanta ma per fortuna abbiamo la possibilità di rilassarci
nella
confortevole
vita di bordo. Un'interessantissima visita in Libia all'incantata città romana
Leptis Magna, conclude questo memorabile viaggio. L'incredibile cordialità araba
sembra stridere con i luoghi comuni occidentali e la perfetta conservazione dei
resti di questa antica città, cancellano le nostre ansie
delle settimane precedenti. La cosa più bella del viaggio? Beh a parte
l'eclisse, il ringraziamento dei quasi 200 ragazzi che hanno osannato (in
gladiator style) il mio nome per diversi secondi: da pelle d'oca! Cosa dire
altro? Alla prossima, che sia in Russia, Cina o in Polinesia,
cmq che sia...